Di fronte a un movimento anabattista (che nacque a Zurigo la sera di mercoledì 21 gennaio 1525 quando Konrad Grebel amministrò a Blaurock il primo ribattesimo della storia). che predicava la netta separazione tra stato e chiesa, che proponeva una chiesa di professanti in cui si entrava con un battesimo consapevolmente richiesto e che praticava un rigoroso e totale pacifismo.
Le autorità secolari e religiose, non potevano che reagire e il 12 aprile del 1529, l’Imperatore Carlo V promulgò l’Editto di Spira, una città Tedesca, valido in tutto l’impero, che stabiliva:
«Chiunque ribattezza o si fa ribattezzare dopo aver raggiunto l’età della ragione, uomo o donna che sia, deve essere condannato a morte, sia con la spada, sia con il fuoco, sia con ogni altro mezzo, senza alcun processo preliminare».
Una frangia estremista del movimento anabattista prese il controllo della città di Münster con la forza nel rigido inverno del 1534: il periodo della non violenza era finito …
Ai cittadini di Münster fu chiesto di ricevere il nuovo battesimo.
Chi rifiutava era spogliato di ogni suo avere e espulso dalla città.
I capi della rivolta, Jan Matthys, Johan Bokelson e Bernhard Knipperdolling, istituirono un vero regno di terrore di cui si proclamarono re.
Imposero la totale comunione dei beni, al punto di proibire la chiusura delle porte delle case perché chi era nel bisogno potesse prendere ciò che gli serviva quando lo desiderava.
Fu abolito il denaro ed ogni bene prezioso fu confiscato alla causa.
Ogni libro, ad eccezione della Bibbia venne bruciato, mentre chi si opponeva veniva eliminato.
La comunione dei beni si estese, per motivi non del tutto chiari, anche alle donne e venne imposta una poligamia forzata: nessuna aveva diritto di restare nubile.
La situazione portò ad un’inevitabile serie di tensioni e violenze, dal momento che il rifiuto della donna o il tentativo di proteggerla da parte di un uomo equivaleva alla morte sulla pubblica piazza, spesso per mano della folla inferocita.
Bokelson , uno dei capi della rivolta, che si era proclamato re, ebbe 16 mogli.
Una di esse rifiutò l’unione e venne da lui stesso decapitata nella piazza della città.
La rivolta di Münster durò poco più di un anno e mezzo, e terminò con pari violenza:
la città era alla fame e circondata dall’esercito dei lanzichenecchi quando, nel 1535, un cittadino aprì le porte all’esercito, che entrò massacrando quasi tutta la popolazione, inclusi coloro che si erano arresi.
I capi del movimento vennero presi, torturati per ottenere l’abiura (abiura = rinuncia libera e perpetua, sotto la fede del giuramento, a cose, persone o idee, alle quali prima si era aderito:
fare formale a. dei proprî errori; in partica., ritrattazione giurata mediante la quale si rinuncia per sempre a una dottrina fino a quel momento praticata, riconoscendola erronea ed eretica ) e, constatata l’inutilità della cosa, giustiziati.
I loro corpi vennero appesi in tre gabbie al campanile della chiesa di San Lamberto sotto gli occhi di tutti.
Le gabbie sono ancora lì oggi, anche se le spoglie vennero rimosse circa 50 anni dopo.
Questo è appunto un punto di svolta, poiché da questo momento chi ancora si dichiarava anabattista cercava di prendere il più possibile le distanze dagli eccessi di Münster .
Molti riconobbero quindi come loro capo Menno Simons che predicava la totale nonviolenza.
Un altro aspetto fondamentale della sua dottrina era la critica alla transustanziazione.
In questo campo Simons andò molto oltre ciò che aveva affermato Martin Lutero (che parlava della presenza di Cristo e che si avvicinava alla consustanziazione): Menno Simons, infatti, credeva e insegnava che l’Eucaristia avesse un valore puramente simbolico e che Cristo non fosse effettivamente presente.
Per questi e altre sane dottrine provenienti dalla Parola di DIO, la Bibbia i Mennoniti furono ovunque perseguitat per circa duecento anni.